Personaggi illustri

La storia di Seriate si è fregiata di molti personaggi illustri, alcuni di rilevanza nazionale. Riportiamo di seguito la biografia di alcuni di essi.

Ercole Piccinelli (1805-1889)

Nasce a Seriate il 5 febbraio 1805, da Giovanni Battista, medico chirurgo. Studiò all’università di Pavia e conseguì la laurea in medicina e chirurgia, a solo vent’anni, nel 1825. Perduto in quell’anno il genitore, rimase a lui il carico dell’intera famiglia e dell’industria serica paterna, mentre egli esercitava pure la professione di medico chirurgo.
La vita pubblica di Ercole Piccinelli iniziò nel 1849, quando entrò nell’amministrazione comunale di Seriate, quale capo del comune; conservò questo incarico per tutto il resto della sua vita, cioè per ben quarant’anni. Molte sono le opere legate al suo nome: la sistemazione delle strade, il nuovo cimitero, il tuttora esistente ponte stradale sul Serio, l’acquedotto, ecc.

Nel 1850 il Piccinelli entrò a far parte della Camera di Commercio di Bergamo, nel 1861 fu nominato vice-presidente. Nella Camera di Commercio, si battè specialmente per problemi ferroviari della nostra provincia e per ben tre volte si recò a Vienna a perorare la causa bergamasca. Accrebbe pure il patrimonio della Camera di Commercio, con avvedute operazioni e con assidua saggia amministrazione.

Fu poi consigliere provinciale dal 1859-60 fino alla morte, e deputato al Parlamento Italiano per il collegio di Caprino per ben dodici anni. Morì il 12 maggio 1889, all’età di 84 anni.

Legato al suo nome è il fatto d’arme dell’8 giugno 1859: infatti mentre Garibaldi entrava in Bergamo, da Porta S. Lorenzo, a Seriate aveva inizio il fatto d’arme che doveva legare il nome del nostro paese alla storia del Risorgimento Nazionale. A Bergamo si attendeva l’arrivo del treno che partito da Brescia trasportava 1500 soldati austriaci da prendere facilmente in trappola. La trappola però non funzionò: il treno non giunse a Bergamo ma si fermò nei pressi di Seriate a causa di insistenti segnali di fermata fatti sulla linea ferroviaria. Visto che il treno tardava in maniera incomprensibile, la terza compagnia del primo reggimento, capitano Narciso Bronzetti, schierati fuori dalla porta di Cologno, ricevette l’ordine di andare in ricognizione verso Seriate. Qui giunto pensò ad una manovra di accerchiamento.

Così il corpo principale dei Garibaldini, al comando del Bronzetti attaccò e il ponte venne conquistato dai nostri. Subito dopo anche la squadra del Gualdo, avanzando dall’altra parte, attaccò di fianco. Così gli austriaci, disorientati, finirono ben presto sgominati e fuggirono attraverso le campagne.


Angiolo Alebardi (1883-1969)

Nacque nel 1883 a Seriate. Pittore seriatese ancora nella memoria di molti, gode di una fama e un apprezzamento critico che si vanno sempre più accrescendo. Non si può parlare tuttavia di genialità incompresa dai contemporanei, visto che ebbe numerosi riconoscimenti nei primi anni di carriera.

Nel 1906 si trasferì a Roma dove frequentò la Scuola di Nudo all’Accademia di San Luca, suscitando tanta ammirazione da essere inviato ne 1907 alla VII Biennale di Venezia, partecipando con il quadro ritratto di bimba, che ricevette gli onori della critica.

Un inizio così promettente gli avrebbe potuto aprire le porte delle più famose gallerie europee e consacrarlo artista di fama internazionale. Purtroppo egli non volle e non potè cogliere tutte le occasioni che gli venivano offerte: dapprima non partecipò alla IX Biennale di Venezia, in seguito rifiutò inviti ad esporre in gallerie che l’avrebbero inserito nei circuiti nazionali. Questo forse perché aveva timore di ritrovarsi legato a qualche mecenate, oppure fu il cattivo rapporto con una parte della critica locale che, legata a canoni classici e agiografici leggeva nella sua arte un’influenza impressionista.

Dopo una breve parentesi milanese preferì la quiete della Val di Scalve dove si stabilì per lunghi mesi a scrutare e a catturare ogni sfumatura di luce che si rifletteva sulla Presolana o sugli angoli austeri e semplici dei luoghi.
Morì nel 1969 all’età di 86 anni.


Betty Ambiveri (1888-1962)

Nacque nel 1888 da una famiglia borghese. Suo padre, che gestiva un’azienda di bachi da seta, aveva sposato Chiara Radici, figlia unica di una vigorosa casa di tessitori: due solide fortune che si unirono prosperando economicamente grazie al potenziamento della ditta per l’allevamento del baco da seta, che alla fine dell’800 si insediò a Seriate nella Villa, che diventerà dimora ufficiale degli Ambiveri.

Seguendo l’esempio di carità cui era stata educata iniziò ad interessarsi delle persone in difficoltà e, durante la prima guerra mondiale, diventò crocerossina e andò a prestare la sua opera negli ospedali militari. Nel frattempo si occupava dell’azienda paterna, iniziando la prima opera di sindacalizzazione del personale operaio, che era tutto femminile, introducendo il concetto della specializzazione attraverso l’istituzione di corsi di preparazione al lavoro.

Fu certamente una delle prime figure di donne impegnate in attività industriali a livello dirigenziale che non abdicò alla scelta della famiglia come priorità e all’aiuto al prossimo in difficoltà. Dedicò la sua vita alla cura di madre e padre e solo dopo la loro morte pensò seriamente di andare in missione in Africa. Rinunciò a questo progetto perché la guerra incombeva ma continuò a “tramare” attività per aiutare i padri missionari. Allora con la guerra alle porte non erano strutturati servizi alla persona e il mondo del bisogno si basava sul volontariato e Betty Ambiveri ne fu estemporanea coordinatrice.

Seriate diventò centro di coordinamento della lotta partigiana ed anche qui Betty era in prima linea, offrendo la sua casa per riunioni clandestine, per nascondere le armi, cadde però nella trappola dell’eccessiva fiducia verso il prossimo: venne denunciata da una sedicente amica e venne arrestata ed incarcerata dal comando nazista.

Scarcerata, a guerra finita, diventò simbolo dell’assistenza: la sua casa era luogo di incontri con chi cercava aiuti economici o morali, in città fiorirono molte iniziative per le donne, per la Croce Rossa e iniziarono i primi impegni politici. Diventò consigliere comunale prima, poi presidente dell’ospedale di Seriate. Morì nel 1962.

Il suo ultimo atto fu la creazione di Russia Cristiana, il gruppo di Romano Scalfi che si sta battendo per la religione del pianeta Russia dove i travagli ideologici del marxismo oscurano i diritti della religiosità, alla quale donò la sua casa di Seriate.


Giacinto Gambirasio (1896-1981)

Giacinto Gambirasio nacque a Seriate nel 1896: uomo eclettico, versatile, intraprendente, si meritò stima e fama sia nell’ambito economico che letterario.

Conseguì il diploma di ragioneria a soli 16 anni, alternando lo studio alla pratica presso Banca Commerciale.

Durante la prima guerra mondiale imparò l’esperanto tanto da mettersi in corrispondenza con studiosi di varie parti del globo, entrando in affari anche con una ditta giapponese. Terminata la guerra intraprese una lunga serie di attività sempre più prestigiose nei settori industriali, commerciali e culturali. Nell’adempimento dei suoi incarichi ebbe sempre presente l’obiettivo di migliorare le condizioni di vita dei dipendenti, facendo costruire case confortevoli e promuovendo attività culturali ricreative.

Inoltre come poeta, estemporaneo e dalla vena facile e prolifica, amava verseggiare soprattutto nella lingua materna.

È impossibile ricordare tutta la sua produzione; basta pensare che l’unico poeta bergamasco che Pier Paolo  Pisolini cita nella sua Rassegna antologica “Poesia dialettale del Novecento”.

Fu anche impegnato nella vita politica del paese: di salda formazione cattolica, fu eletto, tra le liste del Partito

Popolare di Don Sturzo, sindaco di Seriate a soli 23 anni. Mantenne la carica fino al 1924 quando venne malmenato e minacciato di morte. Si vide chiudere per ben due volte la redazione del giornale “Giopì” per propaganda antifascista e, nel 1943, fu incarcerato con l’accusa di cospirazione. Ciò nonostante, finita la guerra, si adoperò per la pacificazione, animato sempre da quei principi cristiani che lo contraddistinsero. Morì nel 1971.

Pagina aggiornata il 05/10/2023

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