Nel 1992, all’ormai famosa Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo tenutasi a Rio de Janeiro, un vero vertice della terra, furono gettate le basi per una nuova filosofia ambientale, basata sul fondamentale principio di sviluppo sostenibile: uno sviluppo della società “in grado di soddisfare i bisogni della generazione presente, senza compromettere la possibilità che le generazioni future riescano a soddisfare i propri”.
Lo sviluppo sostenibile si compone di quattro elementi fondamentali:
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la sostenibilità ambientale, intesa come garanzia di mantenere nel tempo qualità e riproducibilità delle risorse naturali
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la sostenibilità economica, cioè la capacità di generare, in modo duraturo, reddito e lavoro per il sostentamento della popolazione
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la sostenibilità sociale, ovvero la capacità di garantire le condizioni di benessere distribuite equamente tra i diversi strati sociali
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la sostenibilità istituzionale, nel senso della concreta capacità di assicurare condizioni di stabilità, democrazia, partecipazione e giustizia.
Al vertice di Rio de Janeiro vennero sottoscritti documenti relativi alla gestione sostenibile delle foreste, ai cambiamenti climatici, alla biodiversità, e, sul tema ambiente e sviluppo, Agenda 21. Ma cosa è Agenda 21?